L’associazione Prometeo ha una storia breve, ma un passato lungo.
È stata fondata nel 2016, ed ha raccolto due realtà associative fino ad allora informali: un collettivo, Collective Waste, che gestisce una webradio e il gruppo di lavoro autonomo inelemento, una web agency che crea siti e applicazioni.
La costituzione
Andremo nel dettaglio delle attività dei gruppi e di come l’associazione li aiuta nell’autodeterminarsi, ma data la natura rocambolesca dei momenti della sua costituzione, sarebbe scorretto non ricordare la situazione che ha vissuto.
Un certo associazionismo casalvierano era già da tempo in fase di stallo: le associazioni, quando davano segni di vita, erano scarsamente costanti, autoreferenziali e soprattutto formate da non più giovani residui di associazionismo novecentesco, portato avanti da persone instabili, egocentriche e afflitte da una endemica sfiducia nelle idee e nelle capacità progettuali e organizzative delle nuove generazioni.
Questo ha portato a disapprovare le forme di autogestione che il collettivo spontaneamente assume, con reazioni anche violente alle quali la comunità casalvierana è rimasta comunque sorda.
C’era quindi il bisogno reale di superare l’impasse associativo e aprire la strada a nuove forme di organizzazione, più libere nella forma, autonome e orientate all’attività.
L’associazione Prometeo è nata quindi per essere un contenitore di realtà informali che si generano spontaneamente attorno ad una attività specifica, così da organizzarla e formalizzarne la gestione delle risorse senza minarne l’autonomia e l’autodeterminazione, guidati dai principi delle decisioni assembleari e dei progetti a trazione collettiva.
Il nome è quindi indicativo della natura innovativa e disruptive: Prometeo si ribellò, portò il fuoco all’uomo e per questo fu punito. La fiamma è divenuta poi metafora della tecnologia, della quale l’associazione fa uso intensivo nelle sue attività. Il Prometeo è quello liberato dalle catene e moderno come il Frankenstein di Shelley.
I gruppi
Data la natura mutevole e dinamica delle attività, a seconda dei periodi ci possono essere più o meno gruppi di lavoro, ma vediamo qui quelli attivi al momento.
Collective Waste è il collettivo formatosi nel 2013 per gestire l’omonima webradio. Come recita il suo manifesto “Il collettivo supporta e diffonde con i suoi mezzi la musica indipendente e di qualità, la cultura o controcultura, gli individui che hanno qualcosa da dire o da mostrare”, e si allarga quindi ad espressioni più vaste della normale redazione radiofonica. Il collettivo infatti oltre al palinsesto della radio web cura anche un blog di recensioni e si occupa sporadicamente anche all’attività di netlabel, ovvero piccola etichetta discografica indipendente online.
Come radio comunque ormai da 5 anni si dedica costantemente alla selezione e alla critica musicale, permettendo di ascoltare ma anche partecipare alla scoperta di gruppi emergenti come anche di nomi importanti della storia della musica, sempre tenendosi accuratamente fuori dall’universo della musica commerciale.
Agisce anche come naturale megafono delle attività della Valle di Comino, con interviste e streaming in diretta degli eventi durante tutto l’anno che si distinguono per l’inclusività e la spontaneità. Si è impegnata in particolare come radio partner del Festival delle Storie, di cui mantiene l’unico fornito archivio di tutte le edizioni.
Ha coinvolto e coinvolge molti giovani e fa da punto di riferimento per la formazione di nuovi gruppi di lavoro artistici come quello di CineWaste, un gruppo di lavoro dedicato alla produzione e allo studio autonomo dell’arte del cinema. Nel 2015 ha iniziato a cimentarsi con cortometraggi autoprodotti e continua a scrivere, vedere, commentare film.
Il collettivo riesce a sostenersi grazie alle donazioni di pochi ma fiduciosi mecenati, mai abbastanza ringraziati, e all’autofinanziamento dei membri.
In tutt’altro settore, ma sempre in contatto col mondo della rete, è inelemento. Web agency organizzata con una forma innovativa, il gruppo di lavoro autonomo, per lanciare giovani professionisti dello sviluppo web oltre gli ostacoli del mondo del lavoro precario e della gig economy.
L’associazione in questo caso fa da collante e da framework gestionale per attività di lavoro autonomo che i membri svolgono personalmente.
Regolamenta, organizza e mette a disposizione risorse collaborative così da aggregare individui che lavorano autogestendosi, come in una forma ibrida di studio associato.
Anche questa conformazione è nata da necessità reali, in particolare da quelle di giovani lavoratori che hanno bisogno di un certo di livello di formalismo, senza dover assumere le forme societarie normali e mantenendo una autonomia altrimenti impossibile.
Questo audace e innovativo approccio si è rivelato abilitante e facilmente compatibile con le esigenze di chi vuole inserirsi in un settore lavorativo con una nuova prospettiva.
Gli spazi condivisi e il coworking
L’associazione fin dalla fondazione ha avuto come vocazione la riqualificazione e rivalutazione di spazi pubblici e privati abbandonati o sottosfruttati per attività creative, ricreative e lavorative.
Attualmente Collective Waste utilizza una antica bottega artigiana che si affaccia sulla piazza principale di Casalvieri, ristrutturata e rivalorizzata per essere anche la piccola grande sede dell’associazione Prometeo.
Ha avuto però in passato una lunga esperienza di riqualificazione e autogestione di uno spazio comunale, che è stato portato dopo anni da uno stato di abbandono ad una vitalità continua.
Una nuova esperienza di questo genere è nata da un’idea di Prometeo grazie alla collaborazione con l’associazione ProLoco per riqualificare e ristrutturare i locali della biblioteca comunale, trasformata in uno spazio di coworking utilizzato da inelemento e altri, così come aula studio utilizzata ad oggi quotidianamente dai giovani studenti che vivono il paese.
Il futuro
Le attività di Prometeo sono organizzate per essere continue e continuamente rinnovate, perché ritiene che è dalla capacità di mutamento e adattamento che viene la longevità e l’innovazione. Le tante idee e i tanti progetti nati dai gruppi di lavoro avranno bisogno di nuovi spazi da occupare per dare alle nuove generazioni di casalvierani luoghi di aggregazione stimolanti e sprovincializzanti.
Da giovane associazione il suo futuro è più ampio del suo passato, e si impegnerà a costellare questo futuro di iniziative dedicate alla creatività e alla diffusione della cultura e della controcultura nei tanti ambiti sociali che tocca: la musica, il cinema, il lavoro autonomo e il coworking creativo.